Anche Playboy farà l'outsourcing. Saranno infatti affidate a una società esterna la American Media, tutte le divisioni della rivista ad eccezione delle scelte editoriali, ancora oggi in mano al fondatore Hugh Hefner. Un espediente che dovrebbe consentire alla testata di abbassare drasticamente i costi e tornare in nero entro la fine del 2011. L'83enne Hefner, corre voce, sta prendendo addirittura in considerazione la vendita tout court della sua società Playboy Enterprises, doppiamente colpita dalla recessione e dalla concorrenza di Internet. Il proliferare di siti più spinti di Playboy, e spesso gratuiti, ha fatto scendere la tiratura dalle 320mila copie del 2005 alle 150mila nel 2009. Tra i possibili acquirenti figura il gruppo inglese Iconix Brand Group, proprietario di numerose marche di moda. (D.Ro.)