Che distanza tra l'Italia, che a Mantova provava a difendere cinque milioni tra piccole e medie imprese, una fetta pingue della ricchezza italiana, milioni di lavoratori e buona parte del nostro genio manufatturiero, e l'Italietta che si dibatte disperata intorno al caso del governatore del Lazio! Tra chi prova, sputando sangue sui bilanci e al lavoro, a tirare il paese fuori dalla crisi e una continua drammatica serie di cattivi telefilm che, dopo aver attaccato il premier Berlusconi, hanno investito il direttore dell'Avvenire Boffo e ora il governatore Marrazzo, che confessa infine le sue «personali debolezze». In tutti i casi, il primo pensiero va alle famiglie, brava gente innocente travolta con i protagonisti. Da primavera chiediamo: quando ci si fermerà? Da una parte e dall'altra è ora di tregua, di tornare a stare insieme come comunità e paese mentre i leader devono restare sobri. Stavolta c'è anche l'aggravante di quattro carabinieri presunti ricattatori. Una storia brutale nella regione della capitale. Prima la si chiarisce e chiude meglio è per tutti. E poi i raziocinanti - se ancora ne esistono - provino a fermare le teste calde. Tra poco sarà tardi per riuscirci.