L'accordo sulla moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese si avvicina alla prova dei fatti. Siglata a inizio agosto, l'intesa impegna le banche ad avviare entro fine settembre l'istruttoria sulle domande di rinvio dei pagamenti che saranno via via presentate dalle imprese: se tutto andrà per il meglio, il sistema produttivo italiano avrà così una liquidità aggiuntiva di 30-40 miliardi. Perché l'operazione abbia successo, tuttavia, sarà importante non solo la rapidità con cui le banche si attrezzeranno, ma anche il supporto della Banca d'Italia alle tesorerie degli istituti. L'accordo di moratoria prevede per esempio l'allungamento delle scadenze sui debiti a breve fino a 270 giorni oltre la scadenza: come saranno considerati gli effetti di questi rinvii sul patrimonio di vigilanza? E come dovrà essere gestita la liquidità per evitare ripercussioni negative sull'attivo, o richiami della Vigilanza a un rafforzamento patrimoniale? Le banche aspetteranno queste risposte per esporsi maggiormente con le imprese.