Alla ricerca della via d'uscita dalla crisi, le autorità russe stanno dando forma a un ambizioso piano di privatizzazioni, riguardanti anche settori strategici. Ma tutto ha un limite. Il primo degli "intoccabili" è Oleg Deripaska, re dell'alluminio: malgrado la sua Rusal sia indebitata per più di 14 miliardi di dollari, essa resta al centro delle attenzioni del Cremlino. Così ieri il ministro liberale delle Finanze, Aleksej Kudrin, ha spiegato che pur essendo contrario in genere all'ingresso dello stato in un'impresa privata, quello di Rusal è proprio «un buon affare». E dunque Veb, banca statale, si appresta a far suo il 3% delle azioni che Deripaska metterà in vendita tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo, in totale il 10% della compagnia, con la speranza di raccogliere fino a 2,5 miliardi di dollari, e ridurre il debito. Deripaska perderà la maggioranza, ha detto Kudrin, ma «insieme, Veb e Rusal manterranno il controllo con più del 50%». Tra i creditori dell'ex oligarca più ricco di Russia, Veb è uno dei più esposti. (A.S.)