Alla fine di un anno da dimenticare le banche inglesi possono alzare i calici. A brindare le spinge la sentenza della Corte Suprema che ha bocciato la richiesta dell'Authority per la concorrenza schierata al fianco dei consumatori. Motivo del contendere: le penali imposte dalle banche ai clienti finiti in rosso senza alcuna garanzia. Troppo elevate, sostenevano i cittadini reclamando il rimborso di quanto pagato negli ultimi anni. Giuste hanno sentenziato, invece, i giudici ricordando che quelle "multe" fanno parte del contratto con gli istituti di credito e servono, in gran parte, a pagare per i servizi resi ai correntisti. La querelle non finirà qui perché l'Office of fair trade promette di proseguire altrove la sua battaglia, ma per le banche è una consolazione neppure troppo magra visto che vale 2,6 miliardi di sterline all'anno. Tanto gli istituti di credito del Regno raccolgono ogni dodici mesi da clienti così "distratti" da finire in rosso senza preventivo permesso. (L.Mais)