A maggioranza bulgara il parlamento di Strasburgo ha votato una risoluzione per l'adozione (si spera, nel giro di un anno) del regolamento sull'etichetta obbligatoria per i prodotti extracomunitari. La Ue, insomma, si allineerà a Cina, Usa, Canada, Giappone che già prevedono la marcatura d'origine.
La svolta, impensabile fino a poco tempo fa data l'ostilità dei paesi del Nord Europa, è stata possibile grazie alla testardaggine di un manipolo di europarlamentari italiani guidata dalla coriacea Cristiana Muscardini. Plaudono il governo attraverso il vice ministro Adolfo Urso, Confindustria, Confcommercio, le aziende stesse impegnate a tenere la barra tra i marosi della concorrenza asiatica, delle delocalizzazioni selvagge, della contraffazione imperante. Ma la vera novità politica del voto sta nel fatto che ogni iniziativa in cantiere sul tema potrà contare su un più tranquillizzante ombrello europeo. L'etichetta, infatti, resta ora più che mai terreno di primaria competenza comunitaria.