Quello che sta succedendo, in positivo, con il click-day per gli incentivi alle biciclette è il segnale che anche questo sistema può funzionare, al contrario di quanto accaduto con il recupero del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca. In quel caso sono già 1.400 le aziende che hanno deciso di fare causa al ministero dell'Economia. Per le due ruote, invece, le regole del gioco sono state definite in anticipo e di concerto con l'industria.
Il web diventa così uno strumento efficace per conquistare gli aiuti pubblici. L'aspetto dirimente è quello della trasparenza e del principio che chi prima arriva meglio alloggia. Che si declina con regole del gioco semplici, chiare e ben spiegate. In tali condizioni le cose possono funzionare con efficienza e con soddisfazione di tutti: cittadini, clienti, rivenditori, industria, Pa. Tutto il contrario di quanto accaduto con altre esperienze di click che, invece, hanno lasciato strascichi giudiziari e l'amaro in bocca (per usare un eufemismo) a tutti i soggetti coinvolti. Trasformare un automatismo erga omnes in una corsa contro il tempo e cambiare le regole con valenza retroattiva non è la via maestra da seguire.