La ripresa del commercio mondiale è in atto, ma il clima che la circonda non promette nulla di buono. Se il volume degli scambi ha registrato l'estate scorsa il tasso di crescita più elevato degli ultimi 5 anni, il tasso di litigiosità delle grandi potenze sembra crescere anche di più. Dopo l'esplosione della guerra degli pneumatici, lo scontro tra Cina e Usa si è spostato sul del commercio della carta. I produttori americani hanno accusato quelli cinesi e indonesiani di politiche di dumping, chiedendo alla Casa Bianca di colpire i due paesi con pesanti sanzioni commerciali. Per Obama il problema non è di poco conto: accettando la richiesta, gli Usa rischiano di esacerbare le tensioni con Pechino proprio nella fase più delicata della ripresa; respingendo la richiesta, rischia di inimicarsi le potenti lobby sindacali americane proprio quando il dibattito sulla riforma sanitaria è nel vivo. Se prevarrà l'interesse interno, gli americani avranno una sanità migliore ma a fare le spese della guerra della carta sarà il resto del mondo.