In Venezuela i broker temono per i "mutuos". Questi strumenti derivati, che però non hanno niente a che vedere con i subprime, sono finiti infatti nel mirino del governo di Caracas, intenzionato a fermarne la diffusione. Si tratta di strumenti basati sulla valuta locale e su titoli di stato denominati in dollari, che negli ultimi tempi hanno fatto la fortuna di molte società di brokeraggio. Grazie a questi derivati infatti gli intermediari sono capaci di raccogliere una gran quantità di depositi offrendo tassi molto più competitivi di quelli delle banche. Il governo Chavez però non vede di buon occhio che i broker, sottoposti a un regime di regole leggero, svolgano funzioni simili a quelle degli istituti di credito. L'eliminazione dei "mutuos" potrebbe essere più difficile del previsto: secondo gli analisti gli strumenti in circolazione valgono circa 2,5 miliardi di dollari e sono nelle mani di oltre 200 mila investitori. (G.Ve.)