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Come ha osservato recentemente in un importante discorso Paul Tucker, vicegovernatore della Banca d'Inghilterra, abbiamo dovuto soccorrere anche lo shadow banking, le banche-ombra. Qualunque istituto che promette di rimborsare le sue passività a richiesta e investe in attività a più lungo termine o più a rischio, ha caratteristiche simili a quelle di una banca ed è esposto al pericolo di un "assalto agli sportelli". La lista è lunga: fondi che investono sul mercato monetario, società finanziarie, società veicolo e operatori in titoli, come la Lehman. Come fa notare Tucker, solo i fondi che investono sul mercato monetario sono di dimensioni equivalenti alle transazioni sui depositi di tutte le banche Usa.
Il governo americano, ahimé, non può promettere credibilmente di rendere le banche più sicure e al tempo stesso lasciare al mercato la grande foresta delle banche-ombra. Sarebbe possibile solo se riuscisse a separare le banche dalle banche-ombra e si disinteressasse delle sorti di queste ultime. Dunque se i governi vogliono davvero portare avanti riforme strutturali, queste dovranno essere molto più radicali.
Il problema della rilevanza di queste misure sorge anche per un altro aspetto. In questa crisi, il nocciolo del problema non sono stati gli investimenti delle banche negli hedge fund, nei fondi di private equity e nemmeno nell'attività di trading in proprio. È facile scagliarsi contro le grandi banche, ma è stato il fallimento di un istituto piccolo e fortemente interconnesso - la Lehman - a rivelarsi decisivo: ha innescato il salvataggio dell'intero sistema globale.
Io ammiro Volcker e sostengo energicamente il suo desiderio di sviluppare un settore finanziario che sia di sostegno al resto dell'economia, invece di realizzare enormi profitti con attività che hanno ottime probabilità di destabilizzarla. Sono d'accordo anche sul fatto che la soluzione dev'essere, almeno in parte, strutturale. Ma queste proposte sono, sotto importanti aspetti, impraticabili, indesiderabili e irrilevanti per lo scopo che ci si prefigge. Capisco che il presidente sia in grande difficoltà. Ma serve molto di più.
Traduzione di Fabio Galimberti