Potrebbe essere un fenomeno come fu, una dozzina d'anni fa, la "new economy" del silicio. Però in quel caso la bolla – basata sull'impalpabilità del virtuale – si sgonfiò presto. Invece la "green economy" propugnata da Barack Obama si basa su cose vere. Su beni fisici, tangibili. L'ecologia è un fenomeno industriale ed economico: si stima che già oggi possa far valere in Italia un giro d'affari sui 10 miliardi. Non si tratta solamente di trovare una via verso la ripresa. Si tratta soprattutto d'individuare gli standard tecnologici dell'economia di domani. Chi riuscirà a dettare lo standard si aggiudicherà il mercato, com'era accaduto per esempio con la tecnologia Gsm nei telefonini (standard europeo al quale si è adeguato il mondo). Oggi le case automobilistiche si sfidano per stabilire se l'auto sarà elettrica (tra molti vi investe la Renault), ibrida (fortissima la Toyota), a metano (molto avanti la Fiat) o a idrogeno (spiccano tra gli altri gli investimenti della Bmw). Chi non investe in ecologia oggi annuncia la resa domani.