La crisi, tutto sommato è un bene. È l'amara conclusione dello studio-monstre (1.200 pagine) preparato dai big della consulenza per l'Enac in vista di un nuovo piano aeroportuale nazionale. La crisi è un bene - spiegano - perché ora il mercato è debole e i viaggiatori ancora una rarità. Ma quando la recessione farà spazio alla ripresa i disservizi in stile-Fiumicino saranno all'ordine del giorno. In pochi anni il nostro sistema sarà al collasso, incapace di gestire i volumi in aumento. La colpa? In primis dalla debolezza degli investimenti realizzati (i più bassi d'Europa), che a cascata portano con sè l 'inadeguatezza delle infrastrutture di collegamento. Solo sei i terminal passeggeri promossi dagli analisti, per tutti gli altri c'è un voto mediocre. Qualche passo avanti, forse, si potrà fare sbloccando le tariffe dei gestori, e Matteoli è al lavoro in questo senso. Resta però la sensazione di un pannicello caldo, un intervento di emergenza in un settore dove le istituzioni hanno sempre preferito non scegliere. Linate o Malpensa ? Malpensa o Fiumicino ? Brescia o Verona ? I localismi frenano l'efficienza. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine.