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SCIENZE UMANE / L'economia? Fa bene ai bambini

di James J. Heckman (Premio Nobel dell'Economia)

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27 settembre 2009

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Per comprendere appieno sviluppo del bambino si deve attingere a nozioni dell'economia e della psicologia. Le capacità cognitive e non cognitive producono una serie di comportamenti e risultati. Una letteratura scientifica emergente mette in relazione le misurazioni della personalità e della cognizione con i parametri di preferenza economica, ed estende le specificazioni di preferenza convenzionali dell'economia. Il vantaggio comparato è un aspetto empiricamente importante della vita sociale ed economica. Lo stesso insieme di tratti della personalità comporta una produttività differente in compiti differenti, e le persone con diversi insiemi si suddividono nei vari compiti a seconda del loro vantaggio comparato.
Recenti studi empirici sulla tecnologia della formazione delle capacità forniscono una struttura operativa empirica che esprime questi concetti. Le capacità non sono tratti invariabili e sono influenzate dagli investimenti dei genitori e dal contesto sociale iniziale. Inoltre, le capacità non sono determinate unicamente dalla situazione. Sono stabili, ma si evolvono nel corso della vita. Le misurazioni delle capacità devono essere standardizzate in base ai contesti in cui sono prese (un precetto elementare della ricerca scientifica). In caso contrario i tratti possono apparire instabili a seconda delle situazioni.

La tecnologia della formazione delle capacità razionalizza un ampio corpus di dati ricavati dalla scienza economica, dalla psicologia e dalle neuroscienze. Le capacità sono autoproduttive e interproduttive. Le sinergie nella tecnologia spiegano perché risulti tanto produttivo investire nelle abilità cognitive di bambini svantaggiati, e perché invece siano limitati i risultati degli investimenti cognitivi in bambini svantaggiati più grandi, e ancora più limitati per gli adulti svantaggiati. Non c'è nessuno scambio equità/efficienza per quanto riguarda gli investimenti nelle capacità di bambini svantaggiati più grandi. Interventi di risanamento in età più avanzata devono concentrarsi sul potenziamento dei tratti non cognitivi collegati alla personalità.

(Traduzione di Fabio Galimberti)

27 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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