Quartier Generale della World Inc, qualche mese fa: l'amministratore delegato, il giovane e brillante, Abamo Rackab è a colloquio con il suo vice Joseph Debin, anziano navigatore un po' gaffeur.
«Abamo la situazione è difficile: fatturato e profitti calano e la società si è indebitata. Dobbiamo licenziare e gli azionisti non rappresentati nel cda scalpitano. Non vogliono mettere mano al portafoglio, meditano mozioni di sfiducia, non ci aiutano a risolvere le crisi che abbiamo con le nostre filiali del Medio Oriente».
«Joe, il fondo che ci nomina, Uncle Sam, ha ancora il 20% dell'azionariato e il gruppo degli altri sei (dell'ottavo, Vodka Corp, non mi fido) mette insieme un altro 25%: di che ci preoccupiamo?».
«Anche i sei cominciano a far le bizze: il fondo Napoleon vuole imporre tetti obbligatori alle paghe dei manager e pensa solo a inventare ridicoli coup de théâtre; Albion, nostro tradizionale alleato, è groggy per le perdite subite e Teutonicus si concentra a vendere auto e macchinari agli altri soci. Il cda 8 sta diventando una pena, lo sai, e si riesce a decidere poco».
«Senti Joe, ho un'idea. Prima facciamo indebitare un bel po' Uncle Sam per finanziare la società. Poi tasseremo, cioè, volevo dire, chiederemo versamenti obbligatori ai sottoscrittori più ricchi di Uncle Sam che son pochi e non hanno sufficiente peso politico. Gli altri fondi seguiranno a ruota».
«Ma noi siamo amministratori, abbiamo doveri fiduciari…».
«Hai mai sentito parlare del disallineamento proprietà-azionisti-manager? Noi siamo la gestione, abbiamo i nostri fini e li perseguiremo. Inoltre bisogna allentare la pressione degli azionisti e del consiglio su di me e sai come faremo?»
«Gli spieghiamo la bontà del nostro piano?»
«Joe! - esclama sconsolato Abamo - Divide et impera dicevano i Romani: facciamo entrare tutti in consiglio. I fondi Ming, Visnù, Samba, Plaza de Toros, todos caballeros! Ming, che è il più attivo, rimarrà imbrigliato e non potrà più fare il solitario rifiutando gli investimenti nel nostro piano di energie rinnovabili. Inoltre, se diventano tanti, diciamo una ventina, noi che siamo i leader l'avremo più facilmente vinta, basterà creare piccole coalizioni variabili mettendo gli uni contro gli altri, contando sul fatto che Albion, Kangoroo e Acero saranno quasi sempre con noi.
In caso di disaccordi a chi si rivolgeranno tutti? A me…ehm, volevo dire al rappresentante di Uncle Sam, come arbitratore e, credimi, non c'è niente di meglio che arbitrare e decidere nel modo che ti danneggia di meno. A livello politico è quello che gli Stati Uniti hanno fatto con la Nato: quando l'alleanza è diventata meno docile, l'ingresso dei paesi dell'Est ne ha allargato la base e magnificato di nuovo il ruolo dell'America.
Allorché un cda ha 8 membri si discute; se ne ha 20 si ascolta la relazione dell'ad - che prudentemente parlerà prima con i membri cruciali come Ming- si fa qualche domandina e si approva».
«E Vodka?»
«Come hai intuito tu, è tutto chiacchiere e distintivo. Fanno i gradassi ma nessuno se li fila o se ne fida. Dammi retta Joe, questa è la mossa per tirare fuori il massimo dal nostro decrescente potere reale e mi ringrazieranno pure!»
Così il G-8 divenne G-20.
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