Quando si lancia un'offerta pubblica d'acquisto sotto il prezzo di quotazione, la storia borsistica insegna che normalmente il soggetto autore dell'Opa detiene già un pacchetto azionario. Nel caso di M&C è stato così per coloro che hanno avviato le prime due iniziative, la famiglia Segre e il banchiere Giovanni Tamburi, azionisti della società e autori di offerte che valevano rispettivamente 0,11 e 0,12 euro contro un prezzo del titolo di 0,17. Pure la terza offerta, lanciata mercoledì dall'avvocato modenese Gianpiero Samorì, è a sconto. Tuttavia Samorì non compare tra i soci di M&C. Viene allora naturale chiedersi se la Consob non faccia bene a verificare l'eventualità per cui Samorì abbia o meno già titoli in mano. O se, per caso, non esistano già degli accordi con altri soci che non potrebbero cedere la loro quota senza deprimere l'andamento del titolo. È vero però, come d'obbligo, che per definire l'importo dell'offerta Samorì ha preso in esame le quotazioni di M&C nel medio periodo. Vedremo che cosa dirà la Consob. (L.D.)