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Questi piani di bilancio non verranno valutati riga per riga, ma in ragione della loro coerenza con i bilanci degli altri paesi e con gli obiettivi di medio e lungo termine. Anche le divergenze macroeconomiche, a cominciare da quelle delle partite con l'estero, saranno sottoposte a comune sorveglianza e non solo nel caso dei paesi in disavanzo.
Infine verrà creato un meccanismo di risoluzione delle crisi su basi permanenti, con forti disincentivi a farvi ricorso in caso di necessità. La proposta verrà formalizzata entro il 12 maggio dal presidente della Commissione Barroso e da quello del Consiglio Hermann Van Rompuy. Su questa base Bruxelles spingerà per una nuova struttura di governo economico che induca i paesi più capaci di crescere a sfruttare le loro risorse in modo da compensare la probabile deflazione a cui sono destinati i paesi dell'Europa meridionale, a cominciare dalla Grecia, nel loro sforzo di aggiustare bilanci e costi di produzione.
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