Se c'è un record di cui l'Italia non deve andare orgogliosa è la maglia nera nella classifica delle infrazioni comunitarie. Un primato storicamente tricolore fin dall'inizio dell'esperienza dell'Unione Europea. Per uno dei paesi fondatori e più sinceramente europeisti non una cosa di cui menar vanto. A sorpresa, c'è stata una decisa inversione di tendenza. Dal 2008 a oggi, 194 procedure d'infrazione sono state archiviate e le censure di Bruxelles nei confronti del nostro paese sono calate del 34 per cento. Che cosa è successo? Il governo e il ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi in particolare hanno attivato procedure di monitoraggio e un'attività di adempimento degli obblighi comunitari che hanno funzionato. Con un notevole risparmio per le casse dello stato, che riceverà meno multe rispetto al passato. Sulle 150 procedure d'infrazione in corso, però, ne rimangono attive ancora 69. Il rischio di multe è ancora alto, ma l'Italia ha dimostrato di potercela fare. Per la lode la strada è ancora lunga da fare, ma con un altro sforzo raggiungeremo i virtuosi, i paesi del Nord, che storicamente sono i più ligi nell'adempimento degli obblighi comunitari.