Nel buio profondo della crisi globale, uno dei pochi settori a stre a galla in Italia è quello alimentare. Dei 101 distretti monitorati dalla Fondazione Edison solo dieci riescono a chiudere il 2009 con un progresso dell'export: ben otto di questi appartengono proprio al comparto alimentare. Salumi, formaggi e vini italiani conquistano i mercati di tutto il mondo e alcuni fenomeni, come la corsa della mozzarella verso la Francia, stanno mettendo in apprensione i produttori di altri paesi. Il settore è vitale, come dimostrano i continui investimenti in impianti (è di ieri l'inaugurazione da 25 milioni di uno stabilimento Parmacotto) e il successo oltreconfine ha il vantaggio di essere anticiclico. Compriamo anche una forchetta cinese a metà prezzo ma chi mai vorrebbe nel proprio frigo un formaggio o un salame made in Shanghai? Dunque avanti con la promozione e la valorizzazione. È un asset vitale, uno dei pochi in cui possiamo ancora primeggiare. Ma non dimentichiamo che esistono altri 91 distretti e qualche decina di settori che soffrono. Anche lì occorre investire.