Niente più cantine, solai e altri luoghi perduti delle memorie che non avremmo mai voluto conservare. Perché in un mondo massimamente efficiente, dove la rete diventa il medium perfetto di contatto, il regalo natalizio lo si ricicla online. Su eBay. E allora niente più sorrisi imbarazzati nel porgere all'amico il soprammobile dal gusto incerto donato dalla vecchia zia. Qualcuno in grado di apprezzarlo e persino di acquistarlo, giù nel cyberspazio, pur ci sarà. Magari per rimetterlo in pista a sua volta.
Sì, funziona proprio così: la strenna si virtualizza seguendo il flusso di un eterno ritorno fatto di leggi nuove, animando un prezioso "mercato secondario" degli scarti pronto a insinuarsi negli ipertesti delle vite degli altri. Una piazza senza centro che si apre, un recupero di valore per dire addio al mondo sprecone. Tant'è che, secondo una ricerca di Tns, sarebbero già 5 milioni gli italiani decisi a rimettere in pista su eBay i doni sgraditi: stimando un valore medio di 20 euro per ciascuno si parlerebbe di un business di 100 milioni di euro. Il fatturato di una Pmi.
Intanto, però, l'Istat ci dice che in Europa siamo alla 22esima posizione nella classifica degli accessi in banda larga mentre alle soglie del 2010 il computer è presente solo nella metà delle famiglie. A dimostrare che la tecnologia – che dovrebbe essere commodity – è invece ancora una risorsa tutto sommato scarsa, almeno per certe fasce d'età (gli anziani) e di reddito (le meno abbienti). Internet, appunto. Dove qualcuno ha deciso di iniziare a vendere in modo esclusivo la sua merce. Come Google, che dall'anno prossimo commercializzerà il primo cellulare con il suo marchio. Solo online. Può essere che anche in questo caso qualcuno aspetti i saldi, in Italia iniziati come vuole la tradizione in anticipo, una corsa da sei miliardi di euro per rifarsi soprattutto il guardaroba. Salvo poi pentirsene. E ributtare molto nel mare della rete, visto che anche cantina e solaio sono stati svenduti assieme ai ricordi sbagliati.