Natale si avvicina, e per produttori italiani di giocattoli è in arrivo il grande test dei consumi. La sfida non è facile: tra consolle giapponesi, macchinette cinesi e pupazzi americani, il giocattolo made in Italy dovrà conquistare la sua nicchia di mercato facendo leva su prezzo, inventiva e qualità, requisiti indispensabili in questa fase difficile per l'economia e le famiglie.
La buona notizia, in questo contesto, è che le nostre imprese non sembrano intenzionate a cedere il passo ai concorrenti d'Oltreoceano. Il peso delle aziende italiane sul totale del settore giocattolo, che si avvia ad affrontare le feste con un ottimistico incremento pari ad almeno il 5%, non è affatto residuale: si parla di un buon 30%. Resistono, i giochi italiani. Anzi. In un mondo che ha delegato ai paesi del Far east, Cina in testa, la produzione planetaria di giocattoli, fa piacere veder spuntare dal sacco delle feste oggetti che parlano della nostra tradizione.