I giapponesi sono grandi appassionati di birra ma, in tempi di crisi economica, di fronte al calo dei consumi i produttori puntano sulla cosiddetta "bionda povera", fatta senza malto, poco costosa e sempre più ricercata. Per il quotidiano Nikkei, i colossi del settore nel Sol Levante prevedono di aumentare la produzione di birra senza malto del 20-45% nei prossimi mesi, sulla scia di una domanda in crescita. I tre principali operatori prevedono infatti un forte aumento della produzione già tra marzo e maggio: Asahi punta a un +45% sul 2009, Kirin a uno del 25% e Suntory a uno del 20%. Attualmente, la birra meno pregiata detiene una quota di oltre il 30% delle vendite complessive. La birra "povera" è prodotta senza l'utilizzo di malto; questo viene sostituito da non meglio precisati liquori che le conferiscono un gusto simile a quello di una birra annacquata. Un sapore che forse un occidentale non vorrebbe mai conoscere, ma qualcosa si deve fare. Infatti il mercato della birra tradizionale in Giappone è in crisi da anni: -2% nel 2009, causa la crisi economica e i mutati gusti dei giovani. (R.Fi.)