Tutti si sono fatti onore. La maratona di New York li attende ancora il prossimo anno. Certo, il presidente di Unipol, Carlo Salvatori, si è fatto onore più a lungo degli altri - è arrivato a Central Park che a Bologna già sparecchiavano la cena - ma con il tempo di 5 ore e 39 minuti ha completato i 42 chilometri del percorso tenendo fede al suo principio di «arrivare in fondo». L'amministratore delegato di Autogrill, Gianmario Tondato (4:34:20) l'ha distanziato di oltre un'ora, mentre il Ceo di Fastweb, Stefano Parisi, gli ha rifilato i 90 minuti di una partita di calcio più i tempi di recupero (4:06:22). Poco grave. Ad eccezione di Meb Keflezighi (2 ore e nove minuti) e di pochi altri professionisti, la maratona si corre contro se stessi. E poi i tempi sono come i risultati societari: valgono quelli «adjusted». Così, la classifica rettificata per età dei partecipanti dice che Salvatori è il primo dei manager italiani a New York (231esimo), davanti a Parisi (1325esimo) e a Tondato (2997esimo). (A.Grass.)