La vita prima di tutto
Un uomo è vivo sino a che che non è decapitato, non ha il cuore fermo da 20 minuti, non ha un elettroencefalo piatto in una registrazione continua prolungata. Non si può uccidere un uomo vivo e non si può negargli le cure (omissione di soccorso) a meno che lo stesso, in grado di intendere e di volere, le rifiuti. A questi principi mi attengo e spero si attengano anche quelli che mi fossero attorno nel bisogno. Il problema è l'individuo in coma, che non è in grado di esprimere il suo volere. Per questi casi si può ammettere il cosìdetto "testamento biologico", meglio volontà anticipate; per me va bene, non so quanti le firmerebbero su una base emotiva e poi... Poi non c'è controprova. Quante persone in coma si sono risvegliate? Io sarei favorevole a una norma che prevedesse, in caso di impossibilità ad esprimere un consenso valido, di delegare con un atto ufficiale questo ad una persona di fiducia
Alberto
Stato vegetativo
Nel 2006 mio padre di 89 anni era in uno stato praticamente vegetativo, da due a letto non riconosceva nessuno e non parlava. Smise di mangiare, il dottore della struttura dove era ospitato ci fece presente che, oltre alle flebo, occorreva, per consentirgli alcuni mesi di vita in più, inserire un sondino direttamente nello stomaco per alimentarlo. Io e i miei tre fratelli decidemmo di comune accordo di non consentirlo. Spero che mia figlia si comporti nei miei confronti nello stesso modo
Massimo Il bene e il male
Secondo l'articolo di Davide Rondoni la legge deve occuparsi non solo del fisco, delle tasse e del codice stradale, non solo della vita "fisica", "concreta" di ogni individuo, ma anche di stabilire la visione del mondo che l'individuo debba legittimamente abbracciare. Ergo: visione monadica uguale male; visione relazionale uguale bene. Non discuto su quale delle due visioni io, personalmente, consideri migliore. Discuto sul fatto che si debba legiferare su questa materia. Il termine autodeterminazione è vago, paradossalmente indeterminato? Ottimo. Ma siamo davvero sicuri che gli altri termini che fondano le nostre decisioni siano invece perfettamente definiti. Incasellati e univocamente correlati al mondo esperienziale? Forse ci sono davvero degli ambiti in cui non si deve imporre ad alcuno la propria visione del mondo, per quanto giusta e "vera" ognuno di noi la possa credere. Forse ci sono delle materie che sarebbe giusto non regolare.
Simone
Relazioni e reati
In risposta al messaggio di Simone (si veda sopra), si deve obiettare che la visione relazionale è l'unica compatibile con la natura del diritto, che ha la missione di ordinare le relazioni, i diritti e gli obblighi reciproci, le responabilità dei signoli individui all'interno della società. È proprio per questa visione relazionale che, nonostante il consenso dell'"interessato", uccidere una persona è reato; o è nullo un contratto col quale decido di privarmi definitivamente di una parte del mio corpo e di venderla.