Nel 2009 a livello mondiale le banche hanno prestato alle imprese poco più di mille miliardi di dollari. Un terzo dei quasi 3mila miliardi concessi nel 2008 e un quinto dei 4.900 miliardi distribuiti nel 2007. Come è possibile se solo negli Stati Uniti la quantità di moneta circolante è aumentata nell'ultimo anno del 100 per cento?
È uno dei paradossi di questa lunga crisi, forse il più pericoloso: il denaro c'è ma viaggia secondo percorsi che non sono proprio quelli voluti da governi e banche centrali. Arriva regolarmente alle banche ma poi, invece di essere trasferito all'economia reale, alle imprese e alle famiglie, prende prevalentemente la strada dei mercati finanziari: listini azionari, titoli di stato, corporate bond, materie prime. Alimenta il rally delle Borse ma ancora non aiuta chi ha bisogno di credito. L'exit strategy, in fondo, passa anche da qui: fare in modo che questo fiume di denaro si trasformi in una risorsa per la ripresa e non diventi un'altra bolla. Magari sostenendo, grazie ai profitti da trading, i fragili bilanci delle banche.