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Eppure l'epoca dei pionieri del cyberspazio è stata anche segnata dalla disperata ricerca di rapporti, nell'etere digitale ma anche in spazi fisici. Ovunque si guardi - teatri, concerti, festival (che il podcast dal vivo non ha reso ridondanti), raduni politici, stadi, mercati - si nota che il bisogno della compagnia dei propri simili non è del tutto scomparso.
Certo, alcune collaborazioni digitali spontanee sono pericolosamente prive di guardiani. Quis custodiet Wikipedia? Immettere gli archivi nello spazio democratico degli utenti è stato un vero fenomeno Gutenberg, è vero, ma l'apertura è stata promiscua e indiscriminata. Il male della falsità può spacciarsi tra i creduli per il bene della verità. Ma se volessi indicare un futuro migliore, e lo voglio, invocherei la solidarietà dei coraggiosi, nelle strade di Teheran, per esempio, che salgono sui tetti a proclamarsi risoluti quando la repressione ne chiude i cellulari, e la criminalità di regime ne pesta le membra. Per gli ayatollah, la sopravvivenza di una comunità non autorizzata potrebbe essere il primo rintocco della campana a morto.
Questa è la buona notizia sulla quale, cari festaioli, esito a gettare un'ombra. Ma nel caso il prossimo decennio ricevesse l'agghiacciante nome adolescenziale di "Teenies" - e ricordate che l'avete letto qui per la prima volta - dovrò sentenziare con sommo dispiacere che In Verità Non C'è Speranza.
(Traduzione di Sylvie Coyaud)