Che significa passare col rosso? Dovrebbe essere semplice spiegarlo, ma nel contenzioso infinito nato da quando i Comuni hanno installato i rilevatori automatici - le macchine fotografiche - ai semafori non lo si è ancora capito. Troppe le variabili tirate in ballo da tecnici, avvocati e giudici. Ieri, per dire, la Cassazione doveva dire l'ultima parola in una questione riguardante un automobilista di Busto Arsizio, reo di rosso in flagranza fotografica, ma sollevato da sanzione da un giudice di pace. Il busillis normativo verteva sull'esatto momento in cui va scattata la prima delle (almeno) due foto che devono documentare l'infrazione: il veicolo deve stare a cavallo della striscia di arresto, un po' prima o un po' dopo? I supremi giudici non hanno risposto e hanno basato la loro decisione - ancora favorevole all'automobilista - su altri aspetti che, stando alla scarna ricostruzione dei fatti fornita nella loro sentenza, non erano stati sollevati nel giudizio di merito. Insomma, si è aggiunta altra confusione a una materia già di per sé non ne avrebbe bisogno. E che è delicatissima. Perché riguarda la sicurezza di tutti. Passare con il rosso non si deve.