Si intravede uno spiraglio sui mercati. In un solo giorno sono state condotte operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) per circa 14 miliardi di dollari. Una cifra strabiliante ancor più alta del«merge monday» di fine agosto quando il totalizzatore conteggiò deal per oltre 9 miliardi. Più di tante equazioni matematiche e analisi macroeconomiche sulla recessione e sull'agognata ripresa, è l'attività delle aziende che comprano, vendono o si fondono con altre aziende a dare il polso effettivo dell'andamento dell'economia. E a giudicare dall'improvviso fermento che s'è visto in America, forse il punto di svolta è stato toccato. Attenzione ai facili ottimismi, però. I segnali sono incoraggianti, ma nell'M&A ci vuole più di un giorno di entusiasmo per poter parlare di ripresa. Anche perché guardando all'Italia la fotografia è molto diversa: nei primi nove mesi il mercato è crollato ai minimi dagli ultimi dieci anni (appena 30 milioni di euro) e le operazioni arrivano col contagocce.