Che il leader tedesco Guido Westerwelle sia la star politica europea del momento è ormai noto ai lettori. Il suo partito Fdp ha agganciato la coalizione di governo con la Cdu ed è adesso lui, un modernizzatore del mercato in un continente intorpidito nel noioso letargo di proteggere e difendere l'esistenza senza neppure sognare riforme, a incalzare la Merkel. Tagliare le tasse per realizzare 50 miliardi di euro, razionalizzare la spesa sanitaria, rendere flessibile il teutonico mercato del lavoro, esercito professionale e collaborazione con la Casa Bianca di Obama. Meno nota, la scelta personale di Westervelle, che nel 2004 si presentò al party di compleanno della Merkel con il compagno omosessuale, il businessman Michael Mronz. La Germania avrà così presto il suo primo ministro degli Esteri dichiaratamente gay. Nessuno scandalo, nessuna protesta e alleanza con i democristiani Cdu Csu, protestanti e cattolici. Quanta distanza dalle molotov italiane contro i club gay ma anche dal circo Luxuria, incerta tra Montecitorio e Isola dei Famosi. Auguri a Westerwelle per il suo lavoro e la sua vita, e a noi per un progresso meno riluttante.