L'anno che verrà è una bellissima canzone di Lucio Dalla di qualche tempo fa. Piena di buoni proponimenti. Una lettera intelligente e piena d'ironia a un amico sui tempi di crisi. «Vedi caro amico - cantava Lucio Dalla - che cosa si deve inventare per poter riderci sopra, per continuare a sperare». Noi che la speranza non l'abbiamo mai persa, nemmeno nel pieno della bufera, quando sembrava che tutto dovesse precipitare, diciamo che il 2010 sarà un anno molto migliore del 2009. A cominciare da gennaio, quando tutti gli indicatori economici avranno segno positivo. Un effetto statistico rispetto ai dati catastrofici dell'anno precedente? Sì, certo. Ma noi vogliamo credere che su quei dati possiamo arrampicarci per scalare una ripresa possibile. Se solo avremo la consapevolezza che la strada è dura e in salita, ma dietro il tornante può aprirsi lo spaccato di un cielo sereno. Con le riforme, piccole e grandi, l'impegno quotidiano dei lavoratori, delle imprese e dei professionisti. «L'anno che sta arrivando - concludeva Dalla - tra un anno passerà. E io mi sto preparando, è questa la novità». Sarebbe un ottimo inizio.