Sulla carta il "piano famiglie" – che da domani consentirà a chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione di chiedere la sospensione delle rate del mutuo sulla casa – rappresenta l'iniziativa più concreta messa in atto negli ultimi anni dal mondo del credito per aiutare chi fatica, per gravi motivi, a rispettare i pagamenti. L'accordo Abi-consumatori di dicembre è infatti unico nel panorama europeo. Ma spetta alle banche tradurlo in realtà, facendo se possibile dimenticare le incertezze di precedenti iniziative, quali il tetto al 4% e la portabilità a costo zero. Una tempestiva organizzazione delle filiali è dunque opportuna, ma non sufficiente.
Questa volta le banche dovranno mostrare anche una certa flessibilità, per esempio chiudendo un occhio su alcuni limiti – come i 150mila euro di importo massimo del mutuo e i 40mila di reddito – che rischiano di tagliare fuori dall'aiuto famiglie comunque bisognose. Sarà poi cruciale stabilire con il cliente un piano di rientro sostenibile: dodici mesi passano in fretta e non è detto che al termine di questo periodo la situazione, per lui, sarà migliore.