Poco rumore per tutto. Armin Zöggeler, 36 anni, con la vittoria di ieri a Cesana, ha messo in bacheca la sua nona coppa del mondo di slittino. Poche parole anche al traguardo, nessun urlo isterico di gioia. L'unico rumore che ama e asseconda è la rigatura del ghiaccio, quella che produce il suo slittino quando taglia a memoria le 19 curve del percorso. Non cerca le prime pagine, né i servizi fotografici con abiti firmati, lui che ha un aspetto che farebbe vendere. Eppure è una bandiera della vera Italia. Contano il lavoro e la quotidianità che diventa mania certosina e vincente. Si occupa solo di ciò che lo riguarda e di ciò che concerne il suo missile bianco: questione di particolari. Sperimenta tessuti e aerodinamica, passa la trielina contro la ruggine e la cera per mantenere la scivolosità. Prima della gara pensa solo a quel sibilo bianco: niente rasatura, altrimenti la pelle gli dà fastidio. «Non è per vanità, mi preoccupo solo delle cose importanti». La vanità non gli appartiene, a un reality non andrà mai. Si accontenta della forza del silenzio. Quello che cercherà anche a Vancouver, a caccia della sua quinta medaglia olimpica. Un campione del made in Italy.