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Comcast lancia la sfida a Disney

di Daniela Roveda

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4 dicembre 2009


Comcast si annette Nbc Universal, cambia il volto dei media americani e lancia la sfida alla Disney. Ieri il colosso del cavo controllato dalla famiglia Roberts, un conglomerato da 36 miliardi di dollari all'anno, ha confermato l'acquisto da General Electric del 51% di Nbc Universal in un deal valutato 13,75 miliardi di dollari. Un deal che unisce in un unico gigante integrato tutte le proprietà della major hollywoodiana (la rete Nbc, numerosi canali via cavo, la casa di produzione cinematografica e televisiva Universal Studios e parchi divertimento) con la rete di infrastrutture della Comcast per distribuire programmi di intrattenimento su tutte le piattaforme, dalla tv via cavo, a internet, ai telefonini. «Questa acquisizione ci permette di diventare leader nella produzione e distribuzione su multiple piattaforme "ovunque, a qualsiasi ora", il tipo di media che oggi il consumatore americano esige» ha detto il Ceo Brian Roberts. Wall Street ha risposto spingendo i titoli Comcast al rialzo del 6,5%.
La nuova Comcast-Universal diventa infatti la prima società a poter attuare interamente la rivoluzione tecnologica dei media resa possibile dall'avvento del web e del wireless. Fino a ieri Comcast era semplicemente un colosso della distribuzione nella tv via cavo internet e terza società telefonica del paese. Da oggi disporrà anche dei prodotti da distribuire, quando e come vuole: potrà mettere a disposizione i film prodotti dalla Universal sui canali «video on demand» in contemporanea all'uscita nei cinema, potrà programmare i nuovi telefilm su internet e in tv, consentirà ai suoi abbonati di comprarsi uno show e vederlo quando e come vogliono sul telefonino o sull'iPod.

L'acquisto della Nbc Universal, una società da 17 miliardi di fatturato e 3 di profitti) corona il sogno di Brian Roberts, erede dell'impero fondato nel 1963 dal padre Ralph. È almeno dall'inizio del decennio che Roberts lavora ai fianchi Jeffrey Immelt, Ceo di Ge, per farsi vendere la Nbc. Dopo una serie di cortesi rifiuti durante innumerevoli cene e partite di golf, Immelt ha deciso di aprire le trattative in marzo, quando il titolo Ge toccò il minimo degli ultimi 14 anni sotto il peso dell'indebitamento della divisione finanziaria Ge Capital; allo stesso tempo la francese Vivendi decise di vendere la sua quota nella Nbc (rilevata lunedì per 5,8 miliardi dalla Ge), spianando la strada all'operazione.
In base agli accordi, Comcast pagherà 6,5 miliardi di dollari in contante e porterà in dote i suoi canali via cavo valutati 7,25 miliardi in cambio del 51% della Nbc Universal; Ge avrà il diritto di vendere a Comcast metà della sua quota del 49% fra 3 anni e mezzo e l'altra metà tra sette anni al 20% in più del valore di mercato della joint venture. L'attuale Ceo della Nbc Universal Jeff Zucker resterà al vertice della joint venture.
L'immenso potere che finirà nelle mani di Comcast ha già sollevato obiezioni da parte di alcuni gruppi per la difesa dei diritti dei consumatori. La fusione potrebbe anche ricevere il no dell'Antitrust americano, che per la prima volta dall'insediamento di Barack Obama dovrà esprimersi sugli effetti dei consolidamenti sulla concorrenza nel settore dei media. Ma il vero ostacolo al suo successo, si dice a Hollywood, è come al solito culturale. Time Warner, una società integrata, non ha goduto delle decantate sinergie e anzi ha appena venduto sia le attività via cavo che quelle internet.

4 dicembre 2009
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