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Da dieci anni la Germania sta comprimendo salari e consumi per guadagnare quote di export, anzichè recuperare competitività con un mercato dei servizi aperto alla concorrenza. Non coordinare questa politica socialmente costosa con gli altri paesi corrisponde a una svalutazione competitiva a cui gli altri paesi rispondono solo con un immobilismo conservativo, una soluzione di breve termine che peggiora le prospettive economiche sul lungo termine.
La somma dei valori assoluti degli squilibri delle partite correnti nella zona euro è aumentata dall'adozione dell'euro del 16% all'anno (più del doppio di quello Usa). Le conseguenze si cominciano a sentire nel calo dei flussi internazionali di capitali verso i paesi ad alto debito (pubblico o privato). L'Italia ne sarà colpita a causa del costo del finanziamento del debito pubblico.
Per rispondere a questa grande sfida - sia globale sia europea - sarebbe necessaria una strategia politica intelligente e di lungo respiro. Requisiti che non riesco a vedere nel radar della politica italiana del giorno per giorno.