In quest'ultimo anno, di crisi finanziaria ed economica, la Banca centrale europea ha aiutato il mercato, le banche e le imprese. Ha introdotto nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine; ha garantito importi illimitati di liquidità; ha offerto denaro fresco a un tasso d'interesse bassissimo. Ieri l'istituto monetario ha annunciato i primi passi di una normalizzazione, attraverso una graduale riduzione delle iniezioni di liquidità. D'altro canto, tra il 2007 e il 2009 il valore delle aste di rifinanziamento al mercato interbancario della Bce è raddoppiato a 800 miliardi di euro. Senza scegliere la via temeraria della Norvegia o dell'Australia, che di recente hanno addirittura aumentato il costo del denaro nonostante una situazione economica ancora incerta, anche la Bce ha segnalato un cambio di direzione. Due gli obiettivi: evitare di contribuire alla creazione di una nuova bolla speculativa con un eccesso di liquidità; ed esortare le banche, almeno quelle più solide, a camminare finalmente con le proprie gambe. Le misure possono sembrare tecniche, ma il messaggio è politico e per certi versi ottimista.