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C'è anche il caso americano, dove un anno fa il governatore Arnold Schwarzenegger introdusse in California per gli statali due giorni, tre in alcuni casi, di riposo forzato non retribuito al mese, equivalenti a un taglio dello stipendio del 9-15 per cento. Le dieci università statali hanno subito duri tagli, molti professori guadagnano l'8% in meno. Vari altri stati hanno deciso o cercano di adottare misure analoghe.
Il tutto si muove su un sottofondo che ricorda qualcosa di ignoto a due generazioni, la diminuzione degli stipendi pubblici, da oltre 60 anni sconosciuta ma che i molto anziani ben ricordano negli anni 30 o, nel caso italiano che fu fra i primi, alla fine degli anni 20. L'Italia dimezzò a impiegati statali e degli enti locali le allora forti indennità di carovita. Accadeva nel 1927. Nel '31 il cancelliere dello scacchiere, Neville Chamberlain, decise in Gran Bretagna un taglio secco del 10% perché i prezzi erano scesi, disse, e gli statali già sapevano di non poter essere licenziati, a differenza degli altri, e quindi potevano sopportare una ruduzione della paga. Ci furono anche alcuni ammutinamenti nella Royal Navy, ma il taglio passò.