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Johnson insisteva al Congresso sulla necessità di regolare in modo netto il mercato dei derivati. Senza questo, sostiene, è inutile una normativa bancaria, dato il nesso esistente tra le grandi banche che controllano quel mercato e i derivati Otc, Over the counter, trattati cioè senza listino e senza controlli.
Al momento la nuova normativa finanziaria americana sta affrontando, fra le polemiche, due passaggi cruciali. Il primo riguarda gli interventi pubblici in caso di nuova crisi, a favore della banche too big to fail o Tbtf, interventi che sono esorcizzati in linea di principio nel testo della Casa Bianca ma riammessi in linea pratica da due codicilli sepolti nella massa di regole presentate. Questo trasformerebbe Wall Street in una nuova e più grossa Fannie e Freddie, le due finanziarie immobiliari semi pubbliche ammesse un anno fa sotto l'ombrello del bilancio federale e costate finora circa 500 miliardi al contribuente, con altri fondi già stanziati. Il secondo punto, e su questo Johnson veniva zittito, riguarda il mercato dei derivati, dove il Congresso, senza particolare opposizione da parte della Casa Bianca, è intenzionato a una normativa elastica che in realtà non cambia molto. Ma questo chiede Wall Street.