Il 2 ottobre Riccardo Chiaberge e Davide Rondoni hanno dato il via sulle pagine de Il Sole 24 ore al dibattito sul testamento biologico. Sul sito tutti gli interventi pubblicati e i commenti sul tema. Pubblichiamo di seguito gli interventi più interessanti dei nostri lettori.
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Prendere posizione
È dimostrato che se da una discussione politica votata esclusivamente al compiacimento per fini elettorali, si passa a una discussione seria fuori dalla politica, tra persone serie e capaci, anche in Italia, più che in altri paesi, si puo giungere a una legge
sul fine vita. Perchè è facile togliere il diritto all'auto-determinazione per i trattamenti sanitari e poi abbandonare il malato e i familiari alla durezza della vita in cui cadono senza strutture e servizi vicini alla persona. È così che Ignazio
Marino vuole riportare la discussione in merito, pacata e responsabile, rivolta alla persona in quanto tale. Avere il coraggio nel partito Democratico di prendere una posizione chiara figlia del dialogo.
Eva
Rispetto per il dolore
Ho letto i commenti agli articoli e su molti rimango allibito. Parlo per esperienza personale, per la morte in sofferenza dei miei genitori e sono convinto che, prima di altri, vada ascoltato il giudizio di coloro che hanno subito questa terrificante esperienza. Se chi è contrario potesse solamente immaginare il dolore, le umiliazioni che deve sopportare una persona ormai gravemente ammalata, non dormirebbe più. Siamo in un paese dove ognuno dice quello che vuole senza ragionare. I politici, in primo luogo, dovrebbero aver rispetto per i parenti che hanno subito una tragedia simile e sono sicuro che quelli che oggi si dicono contrari domani, se capitasse a loro, cambierebbero subito opinione.
Andrea
La trappola delle parole
Evitando l'accanimento terapeutico «non si vuole procurare la morte: si accetta di non poterla impedire». Chissà perché dare da mangiare e bere, come ad Eluana Englaro, è considerato accanimento, o "terapia forzata", come sarebbe previsto nella legge francese. Le sfumature nelle parole sono diaboliche: sondino di stato no, suicidio di stato sì?
Alessandro
Accanimento
Idratazione e alimentazione nulla hanno a che vedere con l'accanimento terapeutico. Chi è privato di acqua e cibo muore di sete e di fame, non della sua malattia...
Marco Ferraresi
No allo stato etico
Sostengo fortemente l'autonomia assoluta di ogni singolo individuo di decidere sul come e sul quando porre termine alla propria esistenza. Sono totalmente contrario ad ogni forma di ingerenza da parte dello stato, di qualunque chiesa o istituzione religiosa di sorta, di qualunque partito, gruppo o associazione che voglia stabilire come e quando morire. Nella decisione più importante della mia esistenza non tollererò intrusioni: nessuno può decidere per me. Scriverò le mie volontà nel testamento biologico a pretendo che questo stato sia sufficientemente civile da rispettarle a pieno. Abbasso lo stato etico!
Giovanni S.
Decisione incerta
L'attaccamento alla vita, la speranza, il sogno, l'abbandono al divino sono emozioni spesso lontane dalla quotidianità dei sani.
Le scelte prese con la razionalità e la lucidità della salute non prendono in considerazione fattori che emergono nel momento della disperazione. Come non si può decidere da bambino se credere o meno nel matrimonio, così è impossibile per un uomo in bilico tra presente e futuro fare una scelta sul momento in cui si troverà tra la vita e la morte.
Rebecca