Addio alla privatizzazione più controversa della storia: quella di un servizio postale celebrato come il migliore del mondo e al tempo stesso come la maggiore cassa di risparmio del pianeta. Ieri è stata approvata in via definita la legge che cancella la riforma di Japan Post, che era stata la bandiera del riformismo dell'ex premier Koizumi. Il 2010 non vedrà quindi l'Ipo delle attività bancarie e assicurative del colosso postale. Uno sviluppo che simboleggia la fine delle pulsioni liberiste e il ritorno ad approcci più tradizionali, incarnati dal neoministro Shizuka Kamei, esponente di un piccolo partito oggi nella coalizione di governo. Kamei, che a suo tempo fu emarginato da Koizumi proprio per la sua opposizione alla riforma postale, ora esige dal premier Hatoyama un pacchetto di stimoli economici con una maggiore spesa pubblica, a sostegno dei settori che erano stati più trascurati negli anni scorsi. Hatoyama ha un grattacapo in più, mentre Japan Post deve reinventare il suo modello di business. (S.Car.)