Il conflitto di interessi è tradizionalmente un tema che scalda chi per mestiere o per passione tratta o parla di economia e finanza. Oggi quello che era un principio generico è diventato un elemento concreto se si analizza il delicato tema della governance delle società quotate. Vuoi perché spesso la collezione di incarichi, a volte legata alle specifiche competenze, porta alcuni consiglieri a rivestire ruoli chiave in aziende che sulla carta sarebbero competitor. Vuoi perché talvolta tali posti chiave nei board dei grandi gruppi di Piazza Affari sono frutto di relazioni consolidate negli anni, personali o professionali. Non è così passato inosservato il doppio incarico che fa capo a Paolo Colombo, indiscusso professionista. Il fondatore della Borghesi & Colombo, primaria società di consulenza in Italia, siede nel consiglio di Eni ed è consigliere dei Moratti che controllano la Saras. Due società dimensionalmente diverse, ma che alla fine sempre di petrolio si occupano. (R. Fi)