La Task Force Argentina, l'associazione per la tutela dei possessori dei Tango bond voluta dalle banche italiane, sta passando al setaccio il prospetto del nuovo swap che il governo di Buenos Aires ha lanciato in questi giorni. Entro breve, probabilmente già domani, uscirà con una nota ufficiale per esprimere una valutazione tecnica dell'operazione. Sembra però che questa volta il presidente, Nicola Stock, a differenza di quanto fatto nel 2005, si asterrà dal sollecitare i risparmiatori a non aderire all'offerta. Si dovrebbe limitare a dire che chi deciderà di non aderire continuerà comunque ad essere assistito nell'ambito della causa all'Argentina da istruire presso l'Icsid. Un cambio di strategia dovuto al fatto che questa volta è davvero l'ultimo treno per recuperare qualcosa da quel rovinoso default. Ma se rispetto all'offerta del 2005 non c'è nulla di nuovo sotto il sole, come ammesso dallo stesso governo argentino, come può ora la Tfa giustificare il cambio di rotta che in ultima analisi ha fatto perdere, a chi non aderì nel 2005, 5 anni di tempo? Forse domani lo sapremo. (L.Ser.)