I «docenti» più severi nell'esame organizzato dal Sole 24 Ore e dalla rivista Foreign Policy per il primo anno del presidente Obama hanno avuto ragione. La sconfitta dei democratici nelle corse per i governatori di Virginia e New Jesery conferma che gli elettori indipendenti hanno abbandonato il giovane leader e rafforzato i repubblicani. Sono scontenti per l'economia, per l'eccessivo bailamme sulla riforma sanitaria e non si accontentano più delle alate parole di passione che, dalla Casa Bianca, tanto affascinano gli europei. Per Obama è una sveglia fragorosa, a un anno dal voto di Midterm: dovrà provare di essere non solo un predicatore di classe straordinaria, ma anche buon politico. Finora non c'è riuscito. Buone notizie per lui invece dal distretto 23 di New York, dove i falchi repubblicani guidati dalla Sarah Palin hanno cacciato la candidata moderata del partito, la signora Scozzafava, lanciando un estremista di destra. Hanno perso alla grande: se nell'opposizione prevalgono i duri, Obama respira.