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CRISI E IMPATTO SULL'ECONOMIA/ Fiducia ai piani Bce di stabilità

di Jean Cluade Trichet

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5 settembre 2009

Tempi eccezionali richiedono misure eccezionali. La Banca centrale europea, come le altre banche centrali, ha introdotto misure non convenzionali per affrontare la crisi finanziaria e attenuarne l'impatto sull'economia (è quello che io definisco «sostegno al credito potenziato »). Queste misure sono servite a contenere le minacce alla stabilità del sistema finanziario della zona euro e a supportare il flusso di credito a imprese e famiglie, più e meglio di quanto saremmo riusciti a ottenere limitandoci a tagliare i tassi d'interesse.

Queste misure, essendo misure eccezionali, dovranno essere ritirate una volta normalizzate le condizioni economiche e finanziarie. Noi della Bce abbiamo programmato tali misure avendo già in mente una strategia d'uscita, e siamo pronti a metterla in atto al momento opportuno. Sottolineare l'importanza della strategia d'uscita non vuol dire che sia già stata attivata: è prematuro dichiarare conclusa la crisi finanziaria. Non è ancora il momento di fare dietrofront.
Quattro saranno le questioni che influiranno sull'approccio che sceglieremo. Innanzitutto, e soprattutto, se le misure non convenzionali dovessero produrre dei rischi per la stabilità dei prezzi, cominceremmo immediatamente a fare marcia indietro per continuare a tenere basse le aspettative d'inflazione. La tempistica e la consequenzialità della nostra strategia d'uscita dipenderà dalla nostra valutazione in tempo reale della situazione economica e dello stato di salute del sistema finanziario, in linea col nostro contributo alla stabilità finanziaria.
In secondo luogo, i provvedimenti che abbiamo assunto erano pensati in parte fin dall'inizio per garantire un graduale dietrofront. In assenza di decisioni nuove, molte di queste misure si esauriranno naturalmente. Considerando che la stragrande maggioranza della liquidità è stata fornita attraverso pronti contro termine, servirebbe una nuova risoluzione per rinnovare queste operazioni una volta giunte a scadenza.

In terzo luogo, la struttura operativa della Bce è ben equipaggiata per facilitare, all'occorrenza, una marcia indietro rispetto a queste misure non convenzionali. La struttura comprende un insieme variegato e flessibile di strumenti, fra cui le operazioni di messa a punto per consentire l'assorbimento della liquidità in eccesso (se necessario in tempi rapidi). Inoltre, il "corridoio" dei tassi d'interesse consente di modificare i tassi d'interesse a breve, conservando alcune delle misure non convenzionali qualora si rendesse necessario continuare a sostenere il credito. Il Consiglio dei governatori può quindi decidere come combinare l'azione sul fronte dei tassi con il ritiro delle misure non convenzionali.

In quarto luogo, gli acquisti a termine secco di titoli da parte delle banche centrali dell'Eurozona sono stati calcolati in dimensioni e volume. Queste operazioni si sono concentrate sul mercato delle obbligazioni garantite e hanno agito solo da catalizzatori. Abbiamo optato per un programma d'acquisto con un volume sufficientemente importante da migliorare l'attività e il funzionamento del mercato, ma non così grande da condizionare il mercato o la situazione patrimoniale delle banche centrali della zona euro. Il programma calcolato rende più facile fare dietrofront o compensare con altre misure in futuro.

Per quanto riguarda le prossime iniziative, disponiamo di tutta la discrezionalità necessaria, grazie alla forte indipendenza istituzionale di cui gode la Bce, specchio di una chiara linea divisoria esistente nella zona euro fra le responsabilità della Banca centrale e le responsabilità di bilancio. Il fatto che la Bce non abbia comprato titoli di stato è in linea con questo quadro istituzionale.

La Bce dispone una strategia d'uscita rispetto alle misure non convenzionali messe in campo.
L'applicazione di questa strategia sarà fondata su tre elementi che si rafforzano a vicenda: credibilità, attenzione alle situazioni di pericolo e misuratezza nell'azione. Sono gli elementi alla base del forte contenimento delle aspettative d'inflazione nella zona euro, che è il nostro patrimonio più importante. Questo contenimento è fondato sulla nostra determinazione e capacità di agire con risolutezza ogni volta che se ne presenti la necessità. Il Consiglio dei governatori della Bce valuterà costantemente, e nel caso provvederà a farlo, la necessità di aggiustare il tiro per mantenere la stabilità dei prezzi nella zona euro sul medio e lungo termine.

I nostri concittadini possono avere piena fiducia nella determinazione e nella capacità della Bce di garantire la stabilità dei prezzi, e questa fiducia contribuirà a sua volta a produrre una ripresa sostenibile.

Jean-Claude Trichet è il presidente della Bce (Traduzione di Fabio Galimberti)

5 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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