La quotazione di Yoox a 4,3 euro per azione propone la solita domanda: il prezzo è giusto? Quando si tratta di aziende siamo abituati a parametrare un giudizio ai risultati storici; si parla quindi di multiplo dell'Ebitda (o del cash flow) meno la posizione finanziaria netta oppure di multiplo dei profitti; poiché chi compra le azioni si basa molto poco sulla storia e molto di più sulle prospettive, il moltiplicatore implicito viene giudicato conveniente o caro in funzione del maggiore o minore tasso di crescita atteso degli indicatori di base.
Nel caso in oggetto il prezzo di Yoox implica un moltiplicatore dell'Ebitda previsto per il 2009 di circa 15 volte ma l'azienda è valida e può crescere ancora in futuro. per avere un riferimento, Aicon è stato quotato nell'aprile 2007 a 21,7 volte mentre oggi le compravendite di aziende fra operatori finanziari avvengono a valori intorno a sei volte. Fatte queste valutazioni entra in gioco uno strano elemento che si chiama "comparables", e cioè riferimenti ad aziende o transazioni presunte simili, nonostante che in realtà ogni situazione sia profondamente diversa per caratteristiche intrinseche dell'azienda, mercati di riferimento, tasso di crescita, scarsità ed altri elementi. Se l'azienda oggetto della quotazione viene considerata comparabile ad aziende della moda si hanno certe valutazioni, se invece viene considerata comparabile a aziende di altri settore, per esempio ad Amazon magari semplicemente perché entrambe vendono online, i risultati, cioè i moltiplicatori giudicati "giusti", saranno molto più elevati.
Come si dice per i romanzi che prendono spunto da fatti realmente accaduti, ogni riferimento è puramente casuale; si può facilmente costruire un qualsiasi campione di aziende comparabili che può esser giustificato da qualche logica arzigogolata. Normalmente i campioni sono scelti ad arte dai venditori per giustificare un prezzo alto o dai compratori per la tesi opposta. Quando c'è una quotazione, ed in particolare quando quella è l'unica dell'anno, vale di più il riferimento di un metallo quale è l'oro, che è scarso, non distribuisce dividendi, non cresce in quantità, non ha debiti e non genera cash flow; recentemente ha raggiunto il massimo delle quotazioni e sale o scende in funzione della domanda e dell'offerta, che a loro volta sono influenzate dalle attese. Se tutti vogliono le azioni in vendita il prezzo sarà più alto che nel caso opposto. Ok il prezzo è giusto dato che la domanda ha superato di 4 volte l'offerta!
Meglio quindi abbandonare ogni tentativo di giustificare un prezzo in funzione di parametri oggettivi, che poi sappiamo bene essere relativamente poco oggettivi quando si tratta di numeri derivati dai bilanci ed ancor meno quando si tratta di prospettive. Domanda ed offerta sono l'unica determinante; mettiamoci il cuore in pace, mettiamo il cervello analitico nel cassetto e non chiediamo di più.