A un giorno dalla partenza è finito il balletto delle ipotesi sul viaggio di Silvio Berlusconi in Brasile, teoricamente in programma da domani a martedì. Nel pomeriggio il premier sembrava intenzionato a ridurre la trasferta a un solo giorno per incontrare il presidente Lula da Silva. Tant'è vero che il sito del ministero degli Esteri brasiliano riportava ancora l'appuntamento del 9 marzo. In serata però è arrivata la notizia che era nell'aria da giorni: il viaggio del Cavaliere è rimandato a fine mese. A confermarlo è stato un portavoce del ministero degli Esteri brasiliano. In ballo ci sono una serie di importanti accordi che vedono coinvolte Fincantieri e Finmeccanica. La natura economica del viaggio non dovrebbe però far dimenticare al governo il dossier più spinoso: l'estradizione del terrorista Cesare Battisti, condannato in Italia a quattro ergastoli e ieri, forse non per caso, condannato anche in Brasile per uso di passaporto falso. La parola finale sull'estradizione del terrorista spetta proprio a Lula. Presidente Berlusconi, il viaggio, quando sarà, sarebbe occasione per dare seguito alle tante, decise dichiarazioni di ministri ed esponenti di maggioranza. E alle aspettative della grandissima parte del paese.