Anche la Cina tenta di rafforzare la stabilità finanziaria delle proprie banche. Nella Repubblica Popolare le autorità vogliono infatti mettere alcuni paletti al credito facile dopo l'impennata registrata dalle erogazioni di prestiti bancari, saliti lo scorso anno di oltre mille miliardi di euro. Così le autorità hanno deciso un'ulteriore stretta per i requisiti di capitale degli istituti locali. Per le banche più grosse del paese il capital adequacy ratio (indicatore che misura il capitale di rischio), dovrà passare dall'11 all'11,5%, mentre i regolatori chiederanno a tutte le banche un adeguamento del Tier 1. La mossa drastica, non solo ridurrà i prestiti facili, ma porterà due delle maggiori banche cinesi, l'Industrial and Commercial Bank of China e la China Construction Bank, alla ricerca di capitali freschi. Un fabbisogno stimato in oltre 14 miliardi di euro che produrrà un'inevitabile valanga di emissioni. (G.Ve.)