Enrico Bondi resta il francescano di Piazza Affari. La busta paga dell'amministratore delegato della Parmalat è un po' aumentata negli ultimi anni, ma resta ampiamente al di sotto dello stipendio dei 250 manager più pagati nel «pay watch» delle società quotate. Nel 2009 Bondi ha ricevuto un compenso di 550mila euro lordi, ci cui 20mila di variabile. C'è un aumento di 40mila euro (7,8%) sul 2008, che segnava un progresso rispetto ai 390mila euro del 2007. Somma a quel tempo inferiore al gettone di un consigliere di Mediobanca, che si è ridotto nell'ultimo esercizio, a un importo tra i 150 e i 250mila euro. Al presidente della Parmalat, Raffaele Picella, che è anche presidente della Banca della Campania, 300mila euro, come nel 2008. Parmalat è tra le 40 società con la maggior capitalizzazione a Milano. Nel 2009 il gruppo ha ridotto l'utile operativo del 9,7% a 666,8 milioni e l'utile netto di competenza del 23% a 519 milioni. Il dividendo è di 0,104 euro, in calo del 40 per cento. (G.D.)