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Oltre il merito delle questioni, continua a pesare negativamente l'illusione di contare da soli, stolidamente mantenuta dai nostri leader politici. Mentre senza l'Unione siamo tutti dei nani. Eppure, l'avvio del G-20 e lo scioglimento di fatto del G-8 dovrebbero aver finalmente suonato la sveglia. Ma ancora Sarkozy e Merkel non riescono a scegliere di lavorare insieme. Senza un accordo, preferiscono mandare a presiedere il Consiglio europeo una mezza figura, tanto per cambiare tratta da un paese del Benelux. Servirebbe una figura di spicco tratta da un paese importante: perché non il primo ministro francese François Fillon (se Sarkozy non ne temesse l'ombra) o il presidente tedesco Horst Köhler, o lo svedese Carl Bildt (pur se la Svezia è fuori dall'euro)? Di metterei un inglese non si dovrebbe neanche parlare, in nessun posto, dato che quel paese rifiuta molte politiche comuni.
Insomma, l'Unione ha un Trattato complicato, non facile da leggere per l'opinione pubblica, ma nel complesso un buon trattato. Quel che non funziona è la politica, frenata da piccoli giochi di personalità e una drammatica mancanza di visione. Di questo dovremmo occuparci, perché senza politiche più forti dell'Unione il nostro futuro resterà cupo.
* Stefano Micossi è direttore generale Assonime