Non si può dire che la politica anti-crisi di Sarkozy manchi di coerenza. Dopo il piano di rilancio dell'inverno scorso, è arrivata una Finanziaria che ridurrà di 12 miliardi - cosa mai vista nella V repubblica - la pressione fiscale sulle imprese nel 2010. Ieri è toccato alle Pmi, senza distinzioni di sorta, per le quali sono stati sbloccati altri 2 miliardi di euro di finanziamenti per rafforzarne il capitale di rischio. Il presidente francese è convinto che la crescita economica tornerà soltanto grazie all'effetto combinato degli investimenti pubblici e del rilancio dell'attività d'impresa. E, dopo aver aiutato i grandi dell'industria, si sta concentrando sulle aziende più deboli perché sottocapitalizzate. L'Italia ha sempre guardato con attenzione, in alcuni casi ispirandosene, al processo riformista avviato da Sarkozy. Se lo facesse davvero anche adesso si prospetterebbe un taglio all'Irap e magari qualche miliardo per le Pmi preso dal "tesoretto" di quelli non spesi dalle banche per acquistare i T bond.