Un gruppo di scienziati dell'Università del North Carolina per la prima volta ha codificato la struttura del genoma del virus Hiv (a destra), in uno studio pubblicato in copertina dall'ultimo numero di Nature. Il virus Hiv si suddivide nei due ceppi Hiv1 e Hiv2: il primo è più diffuso in Europa, America e Africa centrale, il secondo in Africa occidentale e in Asia. Questo virus - spiegano gli autori della ricerca coordinata da Kevin Weeks -, proprio come nel caso dell'influenza, dell'epatite C e della polio, immagazzina le sue informazioni genetiche nell'Rna (molto simile al Dna, è anch'esso una catena polinucleotidica contenente quattro nucleotidi diversi) e non solo nel Dna.
Le informazioni nel Dna sono codificate in modo abbastanza semplice, nell'Rna in maniera più complessa: l'Rna può infatti piegarsi su se stesso in strutture più intricate e tridimensionali. Ed è proprio l'Rna dell'Hiv1 a essere stato completamente svelato dagli studiosi, con i suoi due filamenti da oltre 10mila nucleotidi ciascuno.
I ricercatori prevedono di utilizzare queste informazioni per provare a indurre qualche piccolo cambiamento nel virus. «Se non cresce nello stesso modo una volta che sono state inserite delle mutazioni nel virus, allora significa che si può cambiare o in qualche modo influire su qualcosa che è importante per il virus», spiega Ron Swanstrom, professore di microbiologia e immunologia all'Università del North Carolina. E conclude: «Stiamo anche cominciando a capire i trucchi che il genoma usa per permettere al virus di non essere individuato nel corpo umano».