C'è un modo per uscire dal nanismo delle imprese senza rinunciare a tutti i vantaggi che l'essere piccoli comporta. Vantaggi di flessibilità, specializzazione, velocità nel rispondere ai cambiamenti del mercato, qualità nei rapporti aziendali, creatività, che hanno fatto crescere il nostro sistema produttivo, ma che oggi rischiano di diventare frecce spuntate in mancanza di dimensioni aziendali adeguate alle nuove sfide competitive e alla necessità di presenza sui mercati più lontani e promettenti. Questo modo di conservare il buono dell'essere piccoli, unendolo ai vantaggi del diventare grandi e insieme conservando marchio e identità, si chiama solidarietà aziendale in reti d'imprese e ha trovato un laboratorio di idee, proposte e iniziative a Bologna su impulso della locale Unindustria.
L'ultimo passo maturato nel capoluogo emiliano è il primo «contratto di rete» tra imprese manifatturiere in Italia, siglato davanti a un notaio da 11 piccole aziende della motor valley emiliana, che d'ora in poi potranno presentarsi a clienti e fornitori con il volto e la forza comune della neonata RaceBo. Insieme fanno un aggregato forte di 600 dipendenti e 90 milioni di euro di fatturato, una filiera dotata di un cda e un patrimonio, in cui ogni impresa fa gioco di squadra ma conserva il suo volto. La via italiana per diventare grandi.